¡ T E R R I E R S


 

 C hi  sceglie un terrier come compagno lo fa per ragioni proprie o esigenze particolari. Oggi li troviamo per lo più al fianco dell’uomo nelle città, come compagni di vita che vengono scelti per la taglia contenuta, il carattere esuberante e allegro, la rusticità e per l’aspetto accattivante, soprattutto negli esemplari sapientemente toelettati. Chi è entrato in possesso di un soggetto particolarmente tipico e bello, si lancia nell’avventura dei circuiti espositivi, sperando che un giorno il proprio compagno diventi un “campione di bellezza”, orgoglio e vanto per il proprietario.

 P et 

 C' è  anche chi si interessa al lato lavorativo del proprio terrier, ma che non si sente un cacciatore, e si avvicina al mondo delle prove ufficiali in tane artificiali o sul cinghiale. La S.I.T. (Società Italiana Terriers) ha istituito il T.A.N. (Test Attitudini Naturali) una sorta di circuito dove il cane può entrare in contatto visivo e olfattivo, mai fisico e cruento, con animali selvatici e non, al fine di valutarne l’inclinazione venatoria, l’istinto predatorio e quelle caratteristiche naturali che un terrier dovrebbe avere. Naturalmente tali prove non costituiscono un lavoro vero, ma hanno il merito di avvicinare più persone possibili all’ambiente e far scoprire ai proprietari l’istinto atavico dei loro beniamini.

 T AN 

 P oi  abbiamo la categoria dei cacciatori che sceglie i terriers per un lavoro specifico, preferendoli ad altre razze, per il coraggio enorme e la generosità che dimostrano a caccia. Il futuro per le attività venatorie è sicuramente l’utilizzo sul cinghiale “Sus Scrofa”, attività in espansione che sta superando tutte le altre, vista la grande diffusione del Suinide. Anche cacciatori devoti ad altre prede si stanno dirottando sulla “bestia nera”, forse l’unico vero selvatico ancora in circolazione insieme alla volpe. Taluni partecipanti alle battute al cinghiale, non disdegnano di cacciare anche la volpe nel periodo in cui è concesso. Il cacciatore è particolarmente sensibile nei confronti della natura ed è predisposto comunque a “fare carniere” più con gli animali commestibili che con altre specie.

 C accia 

 E  per ultimi, ma non per importanza, ci sono i terriermen – sportmen, cioè quelle persone dedite alla caccia in tana, come stile di vita e rispetto delle antiche tradizioni. Hanno come obiettivo il giusto stile lavorativo del proprio ausiliario e trovano gratificante il buon lavoro del terrier più che la preda stessa. Loro cacciano gli animali soltanto quando è possibile e li lasciano tranquilli nel periodo delle cucciolate; sanno che è importante salvaguardare i selvatici nell’areale e non abusare mai del territorio. Sono i più idonei nell’eventuale impiego come sele-controllori dei nocivi nelle aziende faunistico – venatorie e nelle ZRC (Zone Ripopolamento e Cattura), poichè riescono a lavorare specificamente ed essendo dediti al “digging”, cioè a scavare nelle tane, riescono a prendere anche vivi gli animali e così effettuare un’ulteriore selezione visiva e accurata. Il terrierman può percepire uno stipendio per la propria prestazione; uno sportman lo fa per passione.

 S portman